Oikos Pesaro
Via Federici 38, Pesaro
info@oikospesaro.it
un angolo di letture
Nel mese di Maggio all'interno dello spazio di Oikos "Conversazioni" continueremo a riflettere sulla percezione di sé e della propria individualità all'interno dei nostri sistemi di appartenenza.
Nel primo incontro abbiamo provato a rispondere a questa domanda:
quali sono gli aspetti della mia individualità che desidero curare all'interno della mia relazione di coppia?Quali sono i miei personali spazi vitali?
Mercoledì 24 allargheremo la stessa domanda alla famiglia.
In particolare ci focalizzeremo sulle relazioni con la famiglia di origine e proveremo a chiederci attraverso il concetto di lealtà e obbligo quale è lo "stile di obbedienza" che ci caratterizza, quali sono i fili invisibili che ci legano alla famiglia di origine che "governano" le nostre azioni e in che misuara le governano.
Siamo proiettati tutta la vita verso la necessità di differenziarci. Prima dalle nostre relazioni primarie. Tra i sei e i nove mesi iniziamo a sviluppare la "percezione di sé" e la prima differenziazione dopo la iniziale simbiosi materna. Dai nove mesi in poi, le relazioni saranno un continuo gioco di vicinanza e distanza.
Una danza necessaria per comprendere e sviluppare il senso del Sè.
I fili invisibili che ci legano alle nostre peculiari lealtà familiari si strutturano così molto presto e diventano una ragnatela di significati sui quali ci muoviamo e agiamo e che ci condizionano più o meno consapevolmente.
Ma verso dove ci spinge il desiderio?
Come lo coltiviamo?
Nello spazio che intercorre tra le lealtà familiari e i nostri desideri cosa c'è?
Coerenza e assonanza? O conflitto e tensione? O entrambe?
Fermarci e rispondere a queste domande nel "qui ed ora" delle nostre vite è importante per ricordarci che dove andiamo, le scelte che facciamo, i desideri che coltiviamo, affondano le loro radici nelle storie familiari da cui cerchiamo ininterrottamente di emerge in maniera più o meno consapevole.
Il desiderio ci dice l'antropologo René Girard è un desiderio "mimetico", e quindi relazionale. Non è spontaneo ma è frutto di imitazione. Io desidero ciò che desidera l'altro. Il desiderio nasce quindi nella relazione ed è a partire da essa che si struttura dentro di noi.
Per liberare il desiderio è dunque necessario riconoscerne l'inter-dipendenza, che come ci ricorda Pannikar è circolare e paradossale.
Circolare perché agiamo all'interno di una rete di significati condivisi che si trasformano negli spazi della relazione.
Paradossale perché a partire dalla relazione e dal riconoscimento dell'inter-dipendenza, possiamo intraprendere il viaggio nella parte più profonda di noi stessi.
Conoscere il desiderio quindi, seguirlo, pensarlo, alimentarlo all'interno di una relazione ci conduce verso la trasformazione.
Barbara Mattioli
Oikos Pesaro
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